Liberati dalle scartoffie: consulenti più efficienti

Liberati dalle scartoffie: consulenti più efficienti
Con la digitalizzazione i professionisti hanno maggiore tempo per servizi qualificati, cura delle relazioni personali e lavoro in team
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La professione del consulente finanziario è cambiata molto nel corso degli ultimi anni. La pandemia ha accelerato processi già in atto, come l’adozione di modelli di servizio sempre più tecnologici. I punti di forza del digitale stanno nella capacità di automatizzare e snellire tutta la parte di execution dei processi amministrativi e burocratici. Il ricorso al digitale consente di liberare una grande quantità di tempo da attività routinarie e a basso valore aggiunto. Nonostante questo e nonostante lo sviluppo tecnologico sia sempre più rilevante, soprattutto nel mondo del risparmio gestito e della consulenza finanziaria, la relazione personale tra il consulente e il cliente resta centrale. Il digitale non si traduce nel fine del servizio, ma nel mezzo utilizzato per completarlo.

Una spinta a dotarsi di infrastrutture tecnologiche di prim’ordine verrà anche da un altro fenomeno, quel passaggio generazionale di ricchezza che porterà i consulenti a confrontarsi con clienti sempre più giovani e digitalizzati, più globalizzati e più informati. In un’industria che fa della relazione personale tra consulente e cliente il suo punto di forza, la sfida sarà saper gestire il giusto mix tra digitale e rapporto personale. Un mix che tenderà, in modo progressivo, verso una maggior digitalizzazione.

I consulenti finanziari saranno chiamati sempre più spesso a condividere le conoscenze in ambito digitale con la propria rete lavorativa. Il lavoro del consulente comincia a essere un lavoro di squadra, non più da singolo professionista. Il ricambio generazionale della rete sta rendendo sempre più diffusa la pratica di affiancare consulenti giovani ai professionisti senior, ma c’è anche un’altra motivazione. Il consulente dei prossimi anni dovrà entrare nella logica di associarsi con altri colleghi lavorando in gruppo, con tutte le competenze richieste da una consulenza patrimoniale a tutto tondo.

“Attraverso la leadership si può costruire una dimensione operativa concreta che fondi la sua solidità nell’attività di squadra - le parole di Luigi Conte, presidente di Anasf, l’associazione dei consulenti finanziari - Chi riesce a creare quella dimensione di squadra genera successo per sé e per la società. Questi valori si ritrovano nel mondo della consulenza finanziaria, nei giovani talenti che si cimentano nella professione e si ritrovano in un momento storico in cui la categoria si sta affermando sempre di più evolvendosi da un concetto di self-made man, verso la direzione del lavoro di squadra, condiviso per obiettivi e per risultati attesi”.

Per incentivare l’ingresso dei giovani nelle reti di consulenza Anasf ha già messo in campo iniziative per connettere il mondo accademico al mondo dell’impresa, auspicando interventi strutturali in questo ambito, con investimenti mirati, affinché si possano incentivare i nuovi profili ad essere coraggiosi e intraprendenti, e allo stesso tempo i più anziani a supportare questo passaggio, questa migrazione dal mondo accademico a quello del lavoro.

A questa prospettiva sono legati a doppio filo gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alle attività di formazione. L’investimento delle risorse del Pnrr dovrebbe riguardare, secondo il presidente Anasf, sia la formazione dei professionisti che quella culturale dei cittadini. "Sono due forme di costruzione del valore che devono viaggiare parallele, riteniamo che la formazione professionale e culturale del professionista, unitamente a quella del cittadino, generi un processo virtuoso con effetti positivi esponenziali. Creare una dimensione culturale di più alto profilo può generare scelte consapevoli e propizie per la crescita del Paese. I consulenti finanziari sono vettori dello sviluppo, professionisti che orientano giorno dopo giorno le scelte di investimento delle famiglie italiane verso una concreta transizione sostenibile e innovativa, in linea con il piano di azione nazionale. Per stimolare il talento, motore principale del successo – conclude Conte – è in ogni caso fondamentale che tutti i cittadini esprimano un forte senso di responsabilità”.