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05/12/2023

Novità sull'SFDR

 

Anasf ha partecipato alla consultazione indetta dalla Commissione europea lo scorso 14 settembre, con l’obiettivo di raccogliere informazioni da un'ampia gamma di stakeholder (operatori finanziari, organizzazioni non governative, autorità nazionali competenti, investitori professionali e al dettaglio) sulle loro esperienze rispetto all'attuazione del regolamento sull'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (“SFDR”) in vigore da marzo 2021. L’Associazione ha espresso il suo contributo per tutte e quattro le sezioni in esame: le prime due riguardano il funzionamento del regolamento e i potenziali problemi che gli stakeholder potrebbero dover affrontare nella sua attuazione; la tre e la quattro sono rivolte al futuro e includono le possibili opzioni per affrontare eventuali carenze della normativa. Segue una analisi dettagliata delle risposte di Anasf ai quesiti presenti.

1. Requisiti attuali del SFDR: Anasf ritiene che le disposizioni in materia di informativa siano efficaci nel conseguire gli obiettivi di aumentare la trasparenza e la tutela per gli investitori per quanto riguarda l’integrazione dei rischi di sostenibilità e l’integrazione dei principal adverse impact (“PAI”), canalizzare il capitale verso gli investimenti considerati sostenibili e garantire che le considerazioni ESG siano integrate nel processo di investimento e di consulenza finanziaria. Tuttavia, l’Associazione rileva alcune difficoltà nell’ottenere dati di buona qualità (come ad esempio la mancanza di alcune informazioni e il necessario ricorso a stime), che si spera verranno risolte una volta che la Corporate Sustainability Reporting Directive (“CSRD”) entrerà pienamente in vigore e la Tassonomia europea degli investimenti sostenibili verrà completata.

2. Interazione con altre normative in materia di finanza sostenibile: Anasf ritiene che i requisiti per i distributori nel considerare le preferenze di sostenibilità dei clienti abbiano influenzato positivamente sulla qualità e la solidità dell’informativa ai sensi della SFDR e che, oltre agli obblighi ex MIFID e IDD che richiedono ai consulenti finanziari di tenere conto delle preferenze di sostenibilità dei clienti quando forniscono loro determinati servizi, siano molto utili gli obblighi sanciti dai seguenti articoli del regolamento: (i) articolo 3 relativo all’informativa a livello di entità sull'integrazione delle politiche in materia di rischi di sostenibilità nella consulenza in materia di investimenti o assicurativa; (ii) articolo 4 sull’informativa a livello di entità sulla considerazione dei principali impatti negativi; e (iii) articolo 6 relativo all’informativa precontrattuale a livello di prodotto sull'integrazione dei rischi di sostenibilità nella consulenza in materia di investimenti o assicurativa.

3. Eventuali modifiche degli obblighi di informativa per i partecipanti ai mercati finanziari. Per quanto riguarda gli obblighi di informativa a livello di entità, Anasf chiede alla Commissione Eu di chiarire se nel conteggio dei dipendenti che determina l’applicazione dell’obbligo di pubblicare una dichiarazione di due diligence, comprese le informazioni sugli effetti negativi, ai sensi dell’art. 4 del regolamento rientrino anche i consulenti finanziari in quanto lavoratori indipendenti. L’Associazione sostiene l’approccio che prevede requisiti di informativa uniformi per tutti i prodotti, indipendentemente dalle relative dichiarazioni di sostenibilità, e una comunicazione semplice e univoca che preveda, ad esempio, l’utilizzo di indicatori grafici.

4. Eventuale istituzione di un sistema di categorizzazione dei prodotti finanziari. Esiste una domanda sul mercato di label ESG, al fine di comunicare le prestazioni di sostenibilità dei prodotti finanziari. L’Associazione ritiene che gli articoli 8 e 9 dell'SFDR possano essere trasformati in label di prodotto de facto, in quanto fanno parte di un percorso già avviato e che non ha senso cambiare in corso d’opera con il rischio di rendere ancora più ostica la comprensione di questo tipo di prodotti ai cittadini.