Torna indietro

09/04/2022

Consulenti sul Piano

I consulenti finanziari si preparano a dare il loro contributo per il rilancio del Paese sostenendo l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dalla loro hanno la fiducia dei clienti e 750 miliardi in gestione sono pronti a spingere la raccolta di Pir (piani individuali di risparmio) e degli Eltif (i fondi di lungo termine) che investono in economia reale e possono affiancare con risorse private i maxi finanziamenti pubblici di 191 miliardi previsti dal piano europeo. Ma, per farlo, chiedono un quadro regolamentare e fiscale chiaro e stabile. Un argomento che è stato centro della terza e ultima giornata di ConsulenTia 2022, organizzata da Anasf, tenutasi in presenza, all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 6 all’8 aprile, che ha visto la partecipazione di oltre 2.600 persone.

(…)

Nel 2020, la liquidità netta dei clienti dei consulenti confluita sui conti e depositi ha registrato una flessione del 4%. Una relazione premiante che i consulenti sono ora pronti a mettere al servizio del successo del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza che rappresenta un’occasione che l’Italia non può permettersi di perdere. Del resto, come detto da Carlo Maria Pinardi, presidente di Analysis e professore a contratto di finanza aziendale presso l'Università Bocconi di Milano, aprendo i lavori dell’evento moderato dal direttore di Class Cnbc, Andrea Cabrini, l’attuazione del Pnrr, da qui al 2026, consentirà una crescita ulteriore media del pil del 2%, da aggiungere alle stime già previste.

Tra i punti del Piano in cui i consulenti sono coinvolti in prima linea ci sono di certo l’innovazione tecnologica e l’istruzione. «La tecnologia, nel suo integrarsi con il ruolo del consulente “umano” può contribuire ad un arricchimento delle soluzioni offerte e del grado di coinvolgimento e consapevolezza dell’investitore», ha osservato il presidente di Anasf, Luigi Conte «anche se bisogna evitare lo scenario in cui l’eccessivo affidamento all’automazione, associato alla fuorviante impostazione che vedrebbe nel professionista un costo evitabile, precluda completamente per il singolo risparmiatore la possibilità di interagire con un consulente». Come dire che, come già evidenziato in altri settori finanziari, a partire da quello assicurativo, la tecnologia può supportare ma non sostituire il valore aggiunto della conoscenza che il consulente finanziario ha del proprio cliente. Anche sulla quarta missione del Pnrr, dedicata all’istruzione, Anasf è da sempre in prima linea per migliorare l’educazione finanziaria degli italiani, che restano ancora in fondo alla classifica europea. Ma è appunto sul sostegno all’economia reale che potrebbe arrivare il supporto più diretto dei consulenti finanziari all’attuazione del Pnrr, contribuendo a convogliare parte del risparmio degli italiani a sostegno della crescita delle imprese, magari riuscendo ad attingere alla tanta liquidità che è ancora sui conti correnti degli italiani e che, con l’inflazione in risalita, rischia ora di perdere inevitabilmente valore.

(…)

 

L’articolo completo è disponibile sul numero di Milano Finanza del 9 aprile 2022.